venerdì 23 novembre 2007

ROCCA SBARUA: Variante alla Normale + Torinesi




Sabato 17 novembre 2007

Io e Paolino l'Alpino




Temperature polari...
Ieri sera ho fatto le 5,00 in discoteca, per cui oggi sono leggermente a pezzi.
Tanto per cominciare, partiamo tardi: cerco di dormire almeno 3 ore...
Non ce la faccio ad andare a Finale, non vale la pena andare fin laggiù partendo tardi... io e Paolino optiamo per la Rocca Sbarua, dove siamo stati un paio di volte.
Percorriamo l'avvicinamento già oltre mezzogiorno, da veri falesisti...


Uno sguardo all'amato Monviso (m 3.841):


Poi completiamo il bel sentiero che conduce dalla località Dairin alle pareti, in circa 25 minuti:



Lo storico (e un pochino squallido...) rifugio Melano è stato estirpato: al suo posto c'è un bel cantiere, che culminerà nella posa in opera di Casa Canada, la struttura che faceva bella mostra di sè durante le olimpiadi di Torino 2006.
Salendo verso le pareti del settore Placche Gialle e Normale, ci imbattiamo nell'attacco della mitica Gervasutti-Ronco, la prestigiosa firma del Fortissimo a Rocca Sbarua, caratterizzata da una splendida ultima lunghezza in dulfer.



Il settore Normale è ben assolato e riparato dal vento; la temperatura non è estiva, ma diciamo che si resiste...



Attacchiamo la Variante alla Normale (IV+ ), i gradi sono veramente farlocchi, però, in queste vie storiche; parto per la prima lunghezza (IV), poi finiamo sulla Normale, dopo un tiro di diverse decine di metri.


Recupero Paolino lungo l'aereo spigolo:



Poi parte lui, fa freschino in sosta, ma si resiste.



Salendo, fotografo il bel granito e, sulla destra, il diedro finale della Gervasutti-Ronco:


Scendiamo senza arrivare in cima, anche perchè non abbiamo gli scarponi e non sappiamo se potremmo scendere in doppia dalla cima.
Con la corda dall'alto, ci cimentiamo sulla via dei Torinesi (5b), ma io non arrivo in catena, sono troppo a pezzi...


E' quasi inverno, per cui il sole se ne va presto...
Una foto pittoresca, con il Re Monviso sullo sfondo:


Un ultimo sguardo alla rocca, con lo spigolo a sinistra che abbiamo percorso, ormai nella penombra:

sabato 10 novembre 2007

CORMA di MACHABY (AO): Tike Saab



Sabato 10 novembre 2007




Io, Manu e Paolino l'Alpino



Dopo un venerdì particolarmente ventoso, le previsioni sono buone e decidiamo per il Paretone.

Solito conciliabolo per scegliere la via, alla fine optiamo per Tike Saab (6a 280 m 10L), una delle più continue.

Alle 10,20 siamo all'attacco:

Decidiamo di suddividerci i tiri da primo: Paolino farò i primi due, Manu i quattro centrali ed io i quattro finali.
Il primo (5b) ci vede alle prese con i problemini della partenza a freddo: il primo tiro sembra sempre più impegnativo, chissà perchè...


All'altezza della prima sosta ci raggiunge un'altra cordata: una guida alpina (redattore della nuova guida di arrampicata sportiva della Valle d'Aosta) con il suo cliente, un simpatico svizzero di Ginevra.

Il secondo tiro (5c) ci pare addirittura meno impegnativo del primo; essendo in tre e non essendo guide alpine, lasciamo strada agli altri due, poi ripartiamo per la terza lunghezza (6a).

Assicuro Manu:




Il tiro è molto impegnativo, lui ravana e io devo "mungere" la corda, anche perchè i preparativi del matrimonio e della casa ultimamente non mi stanno lasciando molto tempo per allenarmi...



La terza lunghezza vista dalla sosta:


La roccia è splendida, alla nostra destra corre una via piuttosto tosta:



La strada percorsa fin qui:



Andiamo avanti, Manu tira la quarta lunghezza (5b), un muro divertente...



che ci conduce alla grande cengia che taglia il Paretone, accolti da splendide visioni di colori autunnali:

Andiamo avanti, il quinto tiro è dato 5b, ma io lo trovo un pelino più serio, direi 5c.

E' obiettivamente tardi, il sole sparisce dietro i monti e per oggi non lo vedremo più; due ragazzi che ci seguono lungo la via decidono di tornare indietro in corrispondenza della cengia mediana.

Manu vuole provare il sesto tiro (6a): ravana, ma riesce a salirlo; quando arriva in sosta, è veramente tardi e decidiamo di calarlo in moulinette, non senza acrobazie, poiché il tiro è più lungo della metà delle corde...

Poi, cominciamo le calate a corda doppia:



Alla nostra destra, il Monte Coudrey (m 1.298), con l'evidente Pilastro Lomasti ancora illuminato dal sole:


Giù per la parete:



Tutti a casa, dopo una breve tappa al negozio sottostante.