sabato 11 aprile 2009

CIAPPE DU CIUIN (m 700): Mario e Mattia


Sabato 11 aprile 2009




Io e Paolino l'Alpino

Giornata strana...
Il meteo è penoso dovunque, nel nord-ovest... impietoso... Un unico barlume di speranza: la Liguria, dove forse la pioggia dà tregua, con un po' di fortuna.
Andiamo!
A Loano (SV), ci confondiamo tra le orde di turisti che affollano la riviera per i tre giorni di Pasqua; senza nemmeno sperarci troppo, eccola! La guida di arrampicata del Monte Carmo!
Il cielo è nuvoloso, ma tiene...
Percorriamo la strada ormai arci-nota ed eccoci pronti a partire.
Usciti dal bosco, l'occhio è rapito dai pinnacoli rocciosi che punteggiano la valle, dominati dalla Rocca dell'Aia, un missile di quarzite piantato nella boscaglia.

Causa l'acquisto della nuova guida, andiamo subito a ricercare qualcosa di particolare, una via su una struttura satellite, chiamata Ciappe du Ciuin.
L'avvicinamento non è dei più comodi, non potendo contare su un sentiero preconfezionato:

Finalmente riconosciamo l'attacco dello sperone roccioso; alle nostre spalle troneggia la Rocca dell'Aia (o Rocca d'Avio):

La via che saliremo è Mario e Mattia (5a 7L 120 m).
Il primo tiro (5a) vede partire Paolino: una breve placca appoggiata, poi la parete si raddrizza per un primo salto.

Dopo alcuni metri nuovamente abbattuti, un secondo risalto verticale, il cui superamento è agevolato da una fessura.
La salita richiede attenzione, anche perchè la sensazione di tenenza del piede non è certo quella del granito o dello gneiss che tanto amiamo...
La via è spittata, ma la sosta non c'è, così Paolino ne attrezza una su spuntoni, in posizione comoda:

Raggiungo il compare, poi gli spit finiscono... Il terreno è molto facile, così salgo per una ventina di metri, raggiungo un altro comodo terrazzino e recupero Paolino facendo sicura volante:

Ora torniamo a vedere qualche spit: abbiamo già capito da un pezzo che la via non sarà ricordata tra le migliori, anzi...
Dopo il festival della boscaglia, giungiamo ai piedi di una bella paretina quarzitica a tacche, che risalgo finalmente con un po' di divertimento:

Segue una bella placca lavorata (4b), che mi conduce in cima alla struttura, da dove recupero Paolino facendo sosta su un solido albero.
Invidiamo 3 o 4 ragazzi che vediamo arrampicare sulla Rocca dell'Aia, mentre noi ci siamo ritrovati a ravanare su questo risalto lungo una via ricercata e molto fine a se stessa...

Tant'è... La descrizione sorvola abbastanza sulla via di discesa e infatti...
Ci par di riconoscere una traccia che scende sul lato sud-ovest e la seguiamo; con qualche difficoltà arriviamo quasi in fondo, ma...
Sorpresa!
Una sorta di piccolo canyon ci sbarra la strada...
Non c'è proprio modo di passare senza rischiare abbondantemente l'osso del collo, per cui, a malincuore, giriamo i tacchi e ci tocca risalire, ravanando lungo il pendio, senza sentiero, tra erba scivolosa, rovi e rami intricati...
Tornati in cima, ammiriamo la cresta sud-est dello Scoglio del Butto, la Cresta degli Scoiattoli (5b D 170 m), poi torniamo ai nostri problemi.

Alla fine scendiamo a fianco della via di salita, aprendoci un varco tra la vegetazione e scorticandoci non poco...
Tornati agli zaini, mangiamo e beviamo.
Prima di andarcene, diamo un'occhiata ad un'altra via, ma l'attacco non ci convince per niente, visti i trascorsi del giorno...
Torniamo a casa presto, previa visita ad un negozio alpinistico di nostra conoscenza...

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