venerdì 16 agosto 2013

AILEFROIDE (m 1.507): La Bonne Poire

Venerdì 16 agosto 2013

Io e Paolino l'Alpino

Secondo giorno a Ailefroide: finalmente si scala un po'.
Io e Paolino decidiamo di fare una bella vietta: l'idea è quella di salire La Cocarde (5c+   D+   8L   200 m).
Partiamo non troppo presto, trovandoci al bar dello chalet dove io alloggio con famiglia:
Ok, si parte; di fronte a noi i contrafforti del Pelvoux, con i ben noti settori Palavar e Orage d'Etoiles:
Purtroppo, però... come al solito La Cocarde si rivela la via più frequentata di Ailefroide... c'è una coda incredibile all'attacco della via... Almeno 7 cordate!
Allora vediamo una via nuova che attacca pochi metri a sinistra: La Bonne Pierre (6a   6L   200 m), di cui però sul momento non sappiamo nulla, né difficoltà, né lunghezza:
Paolino sale la prima lunghezza (5b): un diedrino seguito da placca tecnica con sosta in uscita a destra:
Il secondo tiro (5c+) mi propone una placca liscia ma abbattuta, quindi un traverso a destra fin sotto uno strapiombo, che in realtà è meno ostico di quanti sembri; segue un muretto fessurato verticale e delicato, poi ancora placca ed un traverso verso sinistra, fin alla sosta:
Paolino mi segue, prima sul traverso iniziale:
Poi in uscita verso sinistra:
Il terzo tiro (6a) ci porta dritti verso un muro giallo, cui segue un breve traversino a sinistra, una placca tecnica verticale seguita da un'altra placca più abbattuta:
La quarta lunghezza (5c) è semplicemente magnifica, la più bella di tutta la via:attacco un diedro-fessura verticale, poi man mano inizio a percorrere la fessura che sale in obliquo verso destra, a tratti in dulfer... magnifico!
Dopo il lungo diagonale verso destra, seguendo la fessura, salgo in verticale su una placca splendida, lavorata, fino ad incontrare la sosta:
Paolino mi raggiunge poco dopo:
Avanti per il 5° tiro (5a): Paolino continua dritto lungo la grande placca poco ripida, passando a destra di un piccolo alberello a metà lunghezza; poi continuare dritto fino ad un terrazzo:
L'ultimo tiro (6a) ci vede dapprima attendere una cordata francese, che intanto abbiamo raggiunto; dopo un primo risalto semplice, la parete si impenna e presenta un tratto molto strapiombante, solcato da un'evidente fessura, cui segue un'uscita molto delicata, una placca liscia e verticale:
In un singolo passo la tentazione di azzerare è enorme... poi trovo un compromesso, spostandomi verso destra di poche decine di centimetri e risolvendo il passaggio.
Paolino mi segue e ci ritroviamo in cima al risalto, dove sbucano altre vie e dove non siamo per nulla soli:
Ci caliamo con quattro doppie veloci, leggermente a destra della via:
Alla base si sgranocchia qualcosa, di gusto:
Mentre ci allontaniamo, volgiamo ancora uno sguardo al settore dove corre la via:
E' una bella tranquillità sapere che stasera rimarremo qui e non dover partire in fretta verso casa.
Domani spero si arrampichi ancora, ora ci ho preso gusto!

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