sabato 28 novembre 2015

MONTE CIASTELLA (m 1.400): Marghera Rita

Sabato 28 novembre 2015
Io e Paolino l'Alpino

Ora l'estate è veramente finita... Temperature in picchiata, ma meteo abbastanza buono.
L'idea originaria era di andare in Val Sangone, ma strada facendo sembra che le velature previste per il mattino interessino più le zone a nord piuttosto che a sud... Ok, cambio di programma, andiamo a buttare l'occhio ad un'altra delle vie nuove di Luciano Orsi nel Vallone di Sant'Anna, Margherita Rita (5c   7L   230 m) al Monte Ciastella, cima di oltre 2.100 m ma di cui si scalano gli speroni rocciosi a circa 1.400 m.
Per lo meno lì saremo lontani dalla ressa della Sbarua o di altri siti gettonati...
La prendiamo con calma, in attesa che la temperatura salga un po'.
Purtroppo però quando dopo Vinadio svoltiamo a sinistra e saliamo verso borgata Aie... il cielo si copre!
Alle 10 l'atmosfera è questa: gelo assoluto, 1°C e niente sole:
Decidiamo allora di aver fiducia nelle previsioni meteo, di scendere in paese per tornare dopo mezzogiorno, quando dovrebbe uscire il sole.
Su come far passare il tempo non abbiamo problemi:
Detto fatto: poco dopo mezzogiorno siamo di ritorno e la situazione è decisamente migliorata:
L'avvicinamento è di circa 20' su sentiero ben segnalato da bolli rossi e ometti.
Eccoci all'attacco della via, poco prima delle 13 siamo pronti:
Si sta benissimo, io sono addirittura solo con una maglietta di cotone!
Il primo tiro (5c) attacca lo sperone articolato che ci sormonta:
Parto io, dopo il primo sperone supero un altro paio di risalti verticali, seguiti da placche più abbattute:
Il secondo tiro (5c) propone una bellissima placca verticale a tacche, poi una serie di risalti più facili:
Terzo tiro (5b): ancora un muretto iniziale, poi placche più arrotondate e facili, per un tiro piuttosto breve:

La quarta lunghezza (4) presenta una serie di risalti e placche facili, fino in cima allo sperone:
Segue un trasferimento piuttosto breve, una trentina di metri verso l'alto seguiti da una breve discesa a destra, a reperire la base di un secondo sperone, alla base di un bellissimo muro verticale.
Scalo il muro (5b), poi seguo lo sperone lungo il filo, fino alla comoda sosta su cengia erbosa:
La sesta e penultima lunghezza offre ancora un breve muro verticale in partenza (5b), poi l'immancabile sequenza di placche più facili:
L'ultimo tiro (5a) è veramente divertente: un diedro, poi un breve tettino mi porta a cavalcare una bella placca al centro, grazie ad una fessura che la solca:
Dopo alcuni passi facili, eccoci in cima, proprio mentre il sole sta andando a nascondersi dietro alle cime alla nostra destra:
Sono le 14,50, sgranocchiamo qualcosa, ammirando la parte alta della valle:
Ci caliamo con sole 3 doppie, una prima lunga, poi a piedi e ancora 2 calate, una delle quali richiede di percorrere 4 o 5 metri a piedi per raggiungere la sosta successiva (S2).
Le pareti viste dal parcheggio sul ponte verso borgata Aie:
A casa, anche questa è fatta!

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