sabato 5 agosto 2017

PUNTA ROMA (m 3.070): Ti' Punch

Sabato 5 agosto 2017
Io e Lollo

Dopo i fasti dolomitici, si torna tra i monti di casa.
Oggi propongo a Lollo una via davvero alternativa, su una parete recondita che io conosco bene per aver salito la via Trois Rivières qualche anno fa, da solo: la parete ovest di Punta Roma (m 3.070), in zona Monviso.
Oggi la via scelta è Ti' Punch (6a   TD-   7L   300 m).
Partenza ore 5,00 dal bar Mario e via verso il Pian del Re (m 2.020), che raggiungo verso le 6,20.
Ci prepariamo (zaini, lenti a contatto, crema solare, imbrago, attrezzatura) e siamo in marcia alle 6,40.
La solita vista mozzafiato su Monviso (m 3.841) e Visolotto (m 3.448), incendiati dal primo sole:
Saliamo verso il rifugio Giacoletti lungo il Coulour del Porco basso, in 1h 10' siamo al rifugio, poi su per il Coulour del Porco attrezzato e sbuchiamo al colle alle 8,30, dove facciamo un piacevole incontro con un ermellino in cerca di cibo.
Scendiamo lato francese fin quasi al Lac de Porcieroles, poi deviamo a sinistra, abbandonando la traccia per atraversare pietraie e sfasciumi, non eccessivamente scomodi; alle 9,30 siamo di fronte alla parete, ovviamente in ombra, ma con il caldo tropicale di questi giorni siamo ben felici di trovare un po' di fresco:
In realtà saliremo tutta la via in maglietta, seppur all'ombra a 3.000 m di quota!
Individuiamo subito l'attacco della via, segnato da un grande triangolo giallo di vernice:
Ci leghiamo e attacco il primo tiro (6a), prima lungo un diedro, poi uscendo in placca.
Lollo segue, mentre un gruppetto di persone si avvicina alla base della parete, per allontanarsi subito, secondo me stanno vagando alla ricerca della via Normale alla Punta Gastaldi:
La sosta, già collegata:
L'intera via è molto ben chiodata a spit; Lollo sugli ultimi metri:
Proseguo davanti per il secondo tiro (5c):
Attacco il diedro a sinistra della sosta, dopo pochi metri mi ristabilisco sulla placca a destra.
Salgo poi il terzo tiro (6a), prima facili placche e muri articolati, poi un muro verticale, anzi leggermente strapiombante, con qualche passo breve ma decisamente impegnativo:
Lollo in uscita, poco dopo:
Quarta lunghezza (5c): salgo un pilastrino, poi un piccolo bombé, per uscire a destra su placche fessurate, sostando alla base di un diedro rossastro:
Il socio mi raggiunge, mentre siamo già belli alti sui ghiaioni basali:
Lollo passa davanti nella quinta lunghezza (5b), scalando la placca a destra del diedro e quelle successive, poi un ripido salto fessurato:

Saliamo rapidi e tranquilli, si sta benissimo e come sapevo non c'è nessuno in parete; solo due scalatori sulla Cresta Roma, di cui sentiamo i richiami di tanto in tanto.
Sesto tiro (6a): dopo facili risalti, attacco la placca verticale a destra del filo del pilastro, con alcuni passi delicati, poi esco in cengia a destra per sostare comodamente:
Lollo in uscita dal muro verticale:
In cengia, verso la sosta, con la Cresta Roma alle spalle e il caratteristico spartiacque che separa Francia e Italia, col solito limpido a sinistra e nebbia a destra:
Settimo tiro (4c), Lollo davanti lungo la breve fessura-camino e i successivi gradoni che lo conducono direttamente all'uscita della via, dopo una cinquantina di metri, a pochi metri dalla croce di vetta:
Eccoci in cima, alle 14,00:


In vetta possiamo telefonare e sgranocchiare qualcosa, incontrando anche un simpatico signore salito in cima dopo aver perso la via normale di salita e sbucato da nord, che accompagneremo in discesa lungo al via corretta.
La via salita:


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