venerdì 18 maggio 2018

ROCCA dei CAMPANILI (m 2.390): Pellegrinaggio in Oriente

Venerdì 18 maggio 2018
Io e il Pol

Per sfuggire alle bizze del meteo e degli impegni, scatta l'uscita infrasettimanale.
Il Pol risponde presente, così optiamo per una salita in zona Mongioie, alla Rocca dei Campanili (m 2.390), dove sono stato un paio di volte e dove oggi saliremo Pellegrinaggio in Oriente (6b+   5L   110 m), via breve ma impegnativa.
Come al solito partiamo presto, da Mario, con l'auto del Pol; la strada è abbastanza lunga, parcheggiamo a Viozene, ci prepariamo e saliamo lungo il comodo sentiero che in mezz'ora ci conduce al Rifugio Mongioie.
Dal grande ripiano erboso che lo caratterizza, magnifico, ecco apparire la nostra meta, la splendida parete calcarea della Rocca:
C'è il sole, fa caldo, la neve è praticamente sparita, la voglia è a mille.
Le altre pareti della zona: Rocca Garba e Bricchi Neri:
L'avvicinamento alla nostra parete è abbastanza lungo, 1h 20'; la vista è grandiosa:
L'ultima parte poi è molto ripida, i pratoni si fanno a tratti quasi verticali, poi finalmente ci siamo.
Purtroppo una delle ultime lingue di neve è proprio in corrispondenza dell'attacco della via...
Ci prepariamo, ci leghiamo.
Salgo io il primo tiro (6a), salendo la placca liscia e compatta:

Mi tengo poi appena a sinistra e poi nuovamente a destra su placche finalmente più appigliate (5b); dopo un terrazzino, obliquo a sinistra verso una lama/rigola magnifica (5c), la salgo divertendomi un sacco e vado a sostare a destra, dopo 30 m:
Faccio sicura all'amico:
il quale si riscalda per bene in vista di alcuni tiri simpatici che ci aspettano:
Passa avanti per la seconda lunghezza (6b+): dritto in placca (6a), per poi traversare in obliquo a sinistra, superando con arrampica molto tecnica direttamente un'altra placca più ripida (6b+):
Più in alto la placca (6a) si fa più facile lungo una rampetta a destra (5b), fino alla sosta, dopo 25 m:
Tocca a me, mi impegno ma la libera va a farsi benedire:
Pol resta davanti nel terzo tiro (6a); sale direttamente un bella placca verticale e, sotto un tettino compatto, si porta a sinistra verso delle lame in parte nascoste (5c):
Prosegue poi dritto con un bel passaggio tecnico (6a) per superare un muretto ripido (6a) e obliqua infine a destra (5c), raggiungendo dei piccoli gradinetti erbosi alla base di un pilastro verticale fessurato:
Quando è il mio turno, mi impegno allo spasmo, o forse è più giusto dire allo "spalmo", su queste placche di calcare indubbiamente perfetto e gripposo:
Quarta lunghezza (6a).
Pol sale a sinistra della sosta e per placchette a rigole e fessure si porta a sinistra su un gradino (5c), per salire dritto verso delle rigole compatte, uscendone con passi tecnici verso destra (6a) e proseguendo diretto su parete meno ripida, sempre lungo grandi rigole (5c) , raggiungendo un gradino:

Aria sotto il culo:
E siamo già all'ultimo tiro, il quinto (5b). Vado avanti io.
Dalla sosta salgo leggermente in obliquo verso sinistra, superando brevi placchette e corti risalti e raggiungendo la sosta finale posta in alto a sinistra al di sotto di una parete strapiombante (5a con passo di 5b), dopo 30 m; poi recupero il Pol:
La discesa è in doppia, senza alcun problema, essendo la parete molto verticale.
La via è decisamente bella, roccia con grip clamoroso, chiodatura ottima: molto consigliabile.
Breve tappa al rifugio, invaso da una comitiva scout, poi via verso casa, alle prossime avventure!

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